I LADRI DI NEW YORK

I LADRI DI NEW YORK

Vita Marlowe, la protagonista, 12 anni, fa brillare il nome che porta nella New York degli anni ’20 del secolo scorso.
Decide di intraprendere una missione apparentemente troppo ambiziosa, considerando le sue possibilità fisiche.
Da bambina, aveva cinque anni, si ammala di poliomielite. Riesce a guarire, ma la malattia le lascia un piede e una gamba sinistra molto fragili, visibilmente diversi dagli arti destri.
Vita ha imparato a non perdersi d’animo e, grazie al nonno Jack Welles, ha acquisito una preziosa abilità: ha una mira non comune, riesce a lanciare un oggetto colpendo il bersaglio stabilito senza margine di errore.

Vita arriva a New York con la madre per riportare il nonno in Inghilterra con loro.
Vedovo, Jack a New York è rimasto completamente solo e, a causa di una truffa, ha perso anche un’antica proprietà di famiglia: un castello, che il bis-bis-bisnonno di Vita aveva portato dalla Francia fino all’America.
E con quel castello il nonno ha perso anche una preziosa collana appartenuta alla nonna di Vita, Lizzy.

Vita decide di portare alla luce la truffa e di restituire la collana al nonno, andando lei stessa al castello. Come fare?
Da sola è impossibile.
Ma sulla sua strada incontra presto tre amici che non la lasceranno più, fino alla fine dell’avventura: Silk, Arkady e Samuel.
Riusciranno nell’impresa? Riusciranno a fuggire da losche figure che più volte cercheranno di fermarli? Raggiungeranno il castello e ritroveranno la collana?

Un romanzo avvincente, dalla narrazione incalzante, che tiene il lettore a testa bassa sulle pagine fino all’ultima parola.
Dettagli che ritornano per solleticare la memoria di chi legge, accadimenti inaspettati che rovesciano una situazione data per scontata, figure che compaiono da ogni angolo della città, attese prolungate che fanno stare col fiato sospeso: nulla è trascurato, ogni fase di questa avventura viene descritta in maniera scrupolosa, i dettagli calcolati con attenzione, né troppi né troppo pochi.
E così rimane lo spazio per l’immaginazione, costantemente attivata da una narrazione equilibrata e coinvolgente.

Anche i luoghi accendono la curiosità: il Carneige Hall, la biblioteca pubblica, i sotterranei di New York, le bettole nascoste, il Plaza Hotel, il castello, tutto concorre a creare un immaginario affascinante nel lettore.
Venature di sensazionale e di spettacolare tingono la storia di colori vivaci: l’intraprendenza di Vita, l’abilità di Silk nel sottrarre oggetti preziosi con l’inganno, gli equilibrismi di Samuel, le doti di incantatore di Arkady, lo scintillio del centro di New York, il lusso eccessivo ed esasperato dei locali d’élite della città.

Katherine Rundell ci mostra con raffinatezza i personaggi, soprattutto i quattro amici protagonisti, molto nitidi nelle loro peculiarità.
Li vediamo perfettamente a fuoco, mentre si incontrano, nelle corse e nelle fughe, quando mettono in atto le loro abilità destreggiandosi nelle situazioni più complicate. L’autrice riesce a farci capire la loro forte personalità e il loro sguardo sugli accadimenti.
Emerge poi la loro perseveranza, la fiducia riposta negli altri, il fare squadra.

Katherine Rundell si è fatta conoscere in Italia con importanti romanzi: Sophie sui tetti di Parigi, La ragazza dei lupi, Capriole sotto il temporale.
Anche questo non tradisce le aspettative, ci porta un lavoro editoriale realizzato con magistrale competenza e dedizione.

I ladri di New York, Katherine Rundell, Rizzoli, 2020