RACCONTI 1.2.3.4

RACCONTI 1.2.3.4

Cercate una raccolta di storie veramente originale e fuori dal comune?
Non potete perdervi questo libro, una piccola perla editoriale senza tempo.

L’autore, Eugène Ionesco, uno dei padri del Teatro dell’assurdo, mantiene in queste quattro storie una divertente coerenza con la sua scrittura teatrale: i numerosi nonsense, la presenza di figure fuori dall’ordinario, la comparsa dei personaggi tra le pagine come attori sulla scena, l’uso di dialoghi che si sviluppano su piani assurdi.

I personaggi principali sono Josette e il suo papà che entrano nelle avventure costruite dalla fervida immaginazione del papà.
Quanto è bello lasciarsi portare dalla fantasia. Questo libro è un inno alla complicità tra padre e figlia, alla loro gioia nello stare insieme.
L’ironia surreale del papà non ha confini, si dipana lungo le storie senza deludere mai Josette e nemmeno il divertimento del lettore.

Josette ha quasi tre anni e, come i bambini della sua età, è sempre alla ricerca delle attenzioni dei genitori e non esita a svegliarli di prima mattina per giocare insieme a loro.
I genitori non si arrabbiano mai e il padre trova sempre delle nuove strade di divertimento casalingo fuori dall’ordinario.

Un giorno lui e Josette salgono su un aereo che prima sorvola le stanze della casa, poi esce dalla porta e viaggia sulla città di Parigi, sempre più in alto, arrivando fin sulla luna.

Il papà di Josette è un abilissimo artigiano delle parole. Una mattina, quando Josette entra nel suo studio, inizia a spiegarle il giusto senso delle parole: “il telefono si chiama formaggio, la sedia è una finestra, la finestra è un portapenne, i piedi sono orecchie, le braccia sono piedi …” e così Josette arriva a costruire nuove frasi cambiando il nome degli oggetti.
Le parole sono centrali e determinanti in questa proposta narrativa, tutto ruota attorno ai significati messi sottosopra.

Il consiglio che mi sento di dare, dopo avere letto e condiviso le storie, è di provare a portare questa logica dell’assurdo nelle dinamiche quotidiane.

Le illustrazioni sono frutto del lungo e straordinario lavoro di Etienne Delessert che ha saputo tradurre in immagini una narrazione assurda, mostrandocela però così reale e possibile, forse perché dentro ad ognuno di noi esistono luoghi che possiamo raggiungere con l’immaginazione.
Le immagini si riempiono di dettagli inaspettati, sconfinano dal testo, ci sorprendono, ci spiazzano e ci ricordano che nella fantasia siamo liberi di dare forma a infinite figure senza sembrare mai eccessivi.

Consigliato dai quattro anni.

Racconti 1.2.3.4, Eugène Ionesco – Etienne Delessert, Motta junior