IL RAGAZZO CHE NUOTAVA CON I PIRANHA

IL RAGAZZO CHE NUOTAVA CON I PIRANHA

Stan vive con gli zii, non ha più i genitori da quando era molto piccolo. Un giorno lo zio, che ha perso il lavoro (e anche il senno), decide di trasformare la casa in una fabbrica di pesce in scatola.
Stan un po’ resiste, poi un giorno capita l’occasione per fuggire da lì. Decide di unirsi a un luna park, in particolare alla bancarella del pesca-la-papera. La gente del luna park si rivelerà accogliente e in ascolto, anche se la nostalgia è un sentimento che ritorna nelle giornate di Stan.

In questo viaggio Stan scopre di avere delle doti, è bravo nel suo lavoro, preciso e instancabile e ha una sintonia straordinaria con i pesci.
La sua è una storia di crescita e di cambiamento. Stan decide di andare verso ciò che non conosce per cercare delle nuove possibilità, non vuole essere spettatore ma protagonista della sua vita.

E nel frattempo agli zii cosa accade? Si rincontreranno con Stan? E i piranha dove sono? Non vi svelerò altro.

Non mancano poi i “cattivi” in questa storia, molto Dahliani: ho trovato delle sintonie con la scrittura di Roald Dahl in alcuni momenti, anche se la portata stilistica della narrazione non viene intaccata, né condizionata.

“Il ragazzo che nuotava con i piranha”, David Almond, Salani editore (2019)
Un romanzo di formazione, carico di ironia e di personaggi all’apparenza strambi e fuori dal comune, ma in realtà figure caratterizzate nei minimi dettagli e, a ben guardare, non così distanti dal nostro mondo.
Lungo le pagine incontriamo, tra gli altri, Pancho Pirelli, Dostoyevsky, Seabrook, Gypsy Rose, Nitasha, e chiudendo gli occhi li possiamo vedere, così nitidi e perfettamente a fuoco.

La scrittura di David Almond è precisa, coinvolgente, frizzante, divertente e la dimensione emotiva, pur con toni diversi, non è meno importante di quella dei suoi capolavori: se da un lato in “Skellig” o “Argilla” la dimensione emotiva è forte e travolgente (potrei dire unica), in questo libro si mescola all’ironia e alla stramberia dei personaggi, a un paesaggio narrativo vivo di cromatismi e di azioni che ci fanno ridere e sorridere.

Molto consigliato per la fascia 9-13 anni, e lo si può abbinare alla lettura di un altro libro di Almond: “Il bambino che si arrampicò fino alla luna”, sempre sulla libertà, sulla determinazione e sull’amicizia.